Svuotare il conto corrente per non andare incontro ad un pignoramento conserva rischi da non sottovalutare: cosa dice la legge.
Quando ci si trova in una situazione di debiti insoluti, è naturale preoccuparsi per i propri beni, specialmente quelli depositati tranquillamente sul proprio conto corrente. Tuttavia, la domanda che spesso ci si pone prima di fare questa azione spontanea è: si può svuotare il conto corrente per evitare il pignoramento? ILa questione merita un’analisi approfondita, considerando sia gli aspetti legali che le possibili conseguenze di tali azioni.
Per capire meglio è necessario partire dalla base. Il pignoramento del conto corrente è un’azione esecutiva attraverso cui un creditore, munito di un titolo esecutivo (come una sentenza, un decreto ingiuntivo o un protesto), può chiedere a un giudice di bloccare i fondi presenti sul conto del debitore.
Per fare ciò, il creditore deve notificare al debitore un atto di precetto, ossia un ultimo avviso che concede 10 giorni per saldare il debito. Solo dopo questo periodo, se il debitore non ha pagato, il creditore può procedere al pignoramento. Detto ciò, cosa accade se il conto venisse svuotato prima di questo periodo? Vediamo nel dettaglio.
Svuotare il conto corrente per evitare il pignoramento: quali rischi?
Soprattutto per chi si trova in difficoltà economiche o conserva risparmi familiari, potrebbe agire d’impulso sapendo di avere un debito prossimo al pignoramento. Iniziamo col precisare che a livello legale, non esiste un divieto esplicito di prelevare denaro dal proprio conto, ma è essenziale agire con cautela.
Per esempio, effettuare un bonifico a favore di un familiare potrebbe essere considerato un vero e proprio tentativo di sottrarsi al pignoramento, specialmente se il creditore dimostra che si trattava di una mossa per evitare di pagare il debito.
Questo tipo di azioni potrebbe essere soggetto a una ‘azione revocatoria’, ovvero la possibilità per il creditore di chiedere al giudice di annullare il trasferimento di fondi se avvenuto nei cinque anni precedenti. Tuttavia, il creditore non ha accesso diretto alla lista dei movimenti bancari, quindi il rischio di revoca è limitato, ma esiste.
Sempre legalmente parlando, esistono alcune azioni per difendere le proprie finanze, anche se non completamente privi di rischi. Per esempio, è possibile prelevare somme di denaro senza superare i 10.000 euro in contanti. In questo frangente, la banca potrebbe chiedere chiarimenti per importi elevati, ma non vi è un vero e proprio limite legale per prelievi inferiori a tale soglia.
Un’altra soluzione è quella di emettere assegni circolari a proprio favore o a favore di terzi. In questo modo, i fondi verranno prelevati dal conto e, in caso di pignoramento, l’importo non sarà più disponibile sul conto corrente.
Infine, un’altra strategia efficace è quella di ritirare il denaro dal conto corrente e depositarlo in una cassetta di sicurezza presso una banca. La premessa anche qui è doverosa: questo metodo non è esente da rischi, poiché le cassette di sicurezza possono essere oggetto di pignoramento, sebbene ciò avvenga in rarissimi casi.