Stendere i panni è un’abitudine fondamentale per farli asciugare correttamente dopo la lavatrice. Quali sono le norme da rispettare in un condominio?
Sappiamo quanto sia importante stendere il bucato adeguatamente in seguito alla lavatrice. Prima lo facciamo e meglio è, evitando che inizi ad emanare un cattivo odore e che prenda pieghe difficili da eliminare. Chi abita in un condominio potrebbe pensare di lasciare i propri capi fuori casa, magari sul balcone, così che si asciughino più in fretta. Per quanto questa possa essere un’abitudine diffusa, è bene essere a conoscenza delle normative che la regolano: si potrebbe incorrere in sanzioni gravi.
Stendere correttamente i panni dopo il loro lavaggio può risultare molto utile. In tal modo, infatti, renderemo quasi superfluo l’uso del ferro da stiro e potremo contare su un’asciugatura più rapida. Sistemarli sul balcone di casa potrebbe sembrare un’ottima soluzione, eppure si tratta di un’abitudine che in diversi casi si lega a divieti e restrizioni che andrebbero presi in considerazione informandosi al riguardo. Il regolamento condominiale, infatti, potrebbe prevedere delle norme a cui attenersi.
Panni stesi sul balcone del condominio, cosa prevede la normativa: chi non rispetta le regole rischia grosso
In generale è consentito stendere il bucato in condominio. È fondamentale, però, che questo non goccioli sulle abitazioni sottostanti creando un disagio per gli altri condomini. Prima di procedere ad ogni modo si consiglia di consultare il regolamento stilato dall’assemblea condominiale: la possibilità di stendere i panni potrebbe essere stata vietata espressamente; oppure potrebbero esserci delle predisposizioni riguardo gli orari da rispettare e le aree in cui poter svolgere le proprie faccende.
Anche la Corte di Cassazione si è espressa in merito al tema. Secondo i giudici, nel caso dei panni stesi non vale il concetto di servitù di stillicidio. Il termine fa riferimento alle situazioni in cui la caduta di acqua piovana dai piani superiori viene tollerata da chi si trova in quelli inferiori, in quanto si tratta di un avvenimento di non semplice gestione.
Quando lo scorrere dell’acqua è provocato dalla stesura del bucato tuttavia il principio viene meno, ad eccezione che i vicini abbiano patteggiato per un titolo di servitù apposito. I condomini, quindi, possono stendere i panni a patto che non causino danni o che le loro azioni non siano una fonte di disturbo per chi vive ai piani inferiori. Il bucato, di conseguenza, non deve gocciolare: è da strizzare con cura prima di essere sistemato sul balcone.
Coloro che non rispettano le disposizioni rischiano sanzioni che nei casi peggiori possono essere molto gravi: il reato di getto di cose pericolose, infatti, prevede un risarcimento fino a 206 euro o la reclusione fino a un mese. Tale atto, se reiterato nel tempo, potrebbe essere condannato anche come molestia – a seconda delle varie interpretazioni – nel momento in cui il condomino non dimostra interesse verso le lamentele dei suoi vicini.