Esiste una qualche correlazione tra l’obesità e il consumo di cibi ultra processati? Un nuovo studio ha portato a galla finalmente la verità.
Basta entrare in un qualunque supermercato per renderci conto di quanto la nostra alimentazione sia cambiata negli ultimi 30 anni. I nostri genitori e i nostri nonni si nutrivano principalmente di alimenti semplici come la verdura, la frutta, i legumi, i cereali, le uova, il latte, il pesce e qualche volta anche la carne anche se, certamente, non spesso come ora.
Dagli anni ’90 in poi l’industria alimentare ha fatto uscire in commercio qualunque tipo di alimento per soddisfare palati sempre più curiosi e sempre più influenzati dalla pubblicità. Nei supermercati oggi troviamo snack, biscotti, merendine, barrette, salumi, salsicce, carni lavorate di qualunque tipo, cibi in scatola, pasti già pronti per essere solo scaldati e poi consumati.
Che tutto questo non sia sano non ci vuole la scienza a dirlo: basta solo un po’ di buon senso per capire che questi cibi contengano una quantità enorme di conservanti. Ma la scienza ora ci mette in guardia anche da un altro rischio: il consumo di cibi ultra processati potrebbe essere strettamente correlato all’obesità.
C’è poco da dire: negli ultimi 20 anni il tasso di obesità in Italia è cresciuto del 36%. Nonostante oggi siamo molto più attenti a fare sport, a consumare cibi biologici e a mantenerci “belli e in forma”, gran parte della popolazione oggi soffre di sovrappeso o, addirittura, di obesità. E’ evidente che qualcosa non sta funzionando. Ma che cosa?
I dati arrivano dalla Fondazione Aletheia: attualmente in Italia quasi una persona su due è in sovrappeso. Il sovrappeso, infatti, riguarda il 46,4% della popolazione mentre l’11,8% soffre di obesità che è una vera e propria malattia metabolica. Sembra paradossale visto che, tra televisione e social network, oggi siamo tutti molto più fissati di un tempo con la forma fisica e le palestre sono piene di iscritti.
Eppure oggi, a differenza di un tempo, pur non volendo ingrassare, di fatto assumiamo cibi che non giovano né alla salute né alla linea. Si tratta di cibi ultra processati. E non si tratta solo di merendine, biscotti o salumi che sappiamo tutti essere cibi iper calorici. ma anche delle classiche barrette light o proteiche. Sono tutti alimenti ricchi di conservanti e che, prima di arrivare sulle nostre tavole, sono sottoposti a tantissimi processi di lavorazione.
Secondo gli studi più recenti, almeno il 14% della nostra dieta è composta da cibi ultra processati. A nutrirsi di questi alimenti sono soprattutto le persone più giovani, la fascia under 30 della popolazione: la stessa fascia di popolazione che, incredibilmente, segue di più i social ed è più attenta al proprio aspetto fisico.
Questi cibi sono ricchi di zuccheri – o dolcificanti – ma poveri di vitamine e fibre. Saziano poco e possono indurre, dunque, a mangiare più del necessario. Inoltre, secondo gli studi dei medici, possono causare diversi effetti dannosi per la salute: sono circa 32 quelli che oggi si conoscono. Meglio optare per cibi sani e che favoriscono il metabolismo.
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