Expo 2015 rischia di ingorgare l’offerta della Fiera di Milano. E’ l’allarme lanciato da Franco Bianchi, segretario generale del Comitato Fiere Industria, l’agenzia di Confindustria che esprime i suoi dubbi sull’opportunità di realizzare l’evento.
Dopo la candidatura nel 2006, il 31 marzo 2008 Milano si è aggiudicata l’esposizione con 86 voti, mentre Smirne, in Turchia, ne ottenne 65. Ma «da allora molte cose sono cambiate», ha detto Bianchi che esprime il suo scetticismo anche sui numeri: «l’organizzazione di Expo prevede 20 milioni di visitatori, stime che potrebbero essere troppo ottimistiche». Per fare un paragone basti pensare che all’Expo di Saragoza, realizzato nel 2008 con 110 paesi partecipanti, alla fine furono registrati 5,6 milioni di visitatori di cui il 56% da Saragoza, il 38% dalla Spagna e il rimanente dall’estero.
Domanda. L’Expo a Milano è ancora un progetto fattibile?
Risposta. Nel momento in cui fu posta la candidatura di Milano (nel 2006 ndr.), vi erano, o si pensava vi fossero, le condizioni economiche e le opportunità per realizzare l’evento.
D. Oggi qulle condizioni ci sono ancora?
R. Nel tempo tali condizioni si sono molto affievolite.
D. Cosa significa?
R. Significa che sulla opportunità della candidatura di Milano forse qualche riflessione in più poteva essere fatta.
D. L’Expo potrebbe dare ossigeno a investimenti e rilanciare i consumi?
R. Certamente l’importanza dell’evento, sia in fase di preparazione che di svolgimento, in termini di occupazione, investimenti strutturali e infrastrutturali, nonché di indotto, tende a muovere significatamente l’economia territoriale e dell’Italia in generale.
D. Le previsioni parlano di 25 miliardi di indotto (qui la notizia)?
R. Se le previsioni fatte saranno confermate lo potremo sapere solo a consuntivo.
D. Sono stimati 20 milioni di visitatori, è una cifra realistica?
R. Sulla previsione di visitatori, tenuto conto anche della fase congiunturale nella quale presumibilmente ci troveremo nel 2015, temo che difficilmente si potrà raggiungere questo target. Precedenti europei possono confermare tale valutazione negativa.
D. C’è un rischio sovrapposizioni tra le fiere e Expo?
R. E’ evidente che sarà invitabile un ingorgo, anche se alcune infrastrutture e strutture funzionali di supporto alla movimentazione di persone e merci saranno operative e funzionanti: il problema è il fatto che tale movimentazione si concentra in un’area di per se già molto congestionata, indipendentemente dalle fiere, a cui si aggiunge Expo.
D. Quante sono le fiere in programma?
R. A Milano nel 2015 il calendario fieristico prevede oltre 70 fiere, di cui 2 itineranti internazionali, 4 triennali e 2 biennali (queste ultime a larga partecipazione di espositori e visitatori).
D. Quante persone in media arriveranno?
R. Considerando gli espositori si può stimare una partecipazione di 35.000 imprese, con una media di almeno 8 persone per azienda, sono circa 280.000 persone con una permanenza media di 5 giorni. La stima è di 1.400.000 di persone spalmate su 10 mesi (escludendo agosto e dicembre/gennaio). Per quanto riguarda i visitatori, nel periodo sopra indicato, graviteranno sul territorio oltre 3.500.000 persone. In totale: 4,9 milioni.
D. Expo quante persone muove?
R. I dati previsionali riguardanti Expo 2015 prevedono: almeno 25 addetti agli stand nazionali per 130 paesi presenti (obiettivo di Expo, ndr) significa avere sul territorio almeno 3.250 persone al giorno che si muovono e soggiornano sul territorio per sette mesi, considerate le fasi di allestimento, svolgimento e disallestimento dell’evento.
D. Dal punto di vista dell’offerta alberghiera la città è pronta?
R. Sulla capacità delle strutture di accoglienza ritengo che queste si stiano adeguando alle previsioni di un aumento della domanda, nella considerazione anche che la maggior parte dei visitatori di EXPO 2015 debba essere considerata a permanenza giornaliera.
D. Quali sono, a suo parere, i limiti più evidenti della città?
R. I limiti della città che ospiterà Expo 2015 sono da trovare nella struttura concentrica di Milano e nell’elevato livello di concentrazione abitativa e commerciale delle periferie e del suburbio, per cui i problemi principali saranno nella gestione del traffico di persone e merci nel periodo.
D. Le infrastrutture e i collegamenti viari sono a buon punto?
R. I progetti iniziali di sviluppo delle linee metropolitane e della rete stradale urbane ed extraurbana hanno già subito dei tagli a causa della crisi economica ed è da sperare che le opere principali ed essenziali possano essere ultimate almeno entro marzo 2015.
D. Quali sono le opere pubbliche più urgenti da completare?
R. L’opera più urgente è sicuramente la MM1 che deve esser dedicata esclusivamente al raggiungimento della stazione di Rho-Fiera. A seguire c’è la bretella stradale Rho-Monza e infine il collegamento ferroviario diretto con Malpensa.
D. Ad agosto Milano si svuota, i servizi sono più che dimezzati, c’è rischio per i visitatori?
R. Non penso che il tradizionale “vuoto agostano” della città influirà sul normale svolgimento di Expo 2015: forse ne trarranno beneficio i visitatori, ove i servizi dell’indotto mantengano un standard adeguato all’occasione.
D. L’inaugurazione è il primo di maggio, la festa dei lavoratori, il taglio del nastro è a rischio?
R. Non si preoccupi, l’inaugurazione non sarà certamente disertata dal mondo politico e dalle delegazioni ufficiali nazionali.