Pessime notizie per molti pensionati che subiranno grosse perdite: vediamo chi è a rischio di essere penalizzato.
Una nuova dichiarazione del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto gelare il sangue nelle vene di migliaia di pensionati: nel 2025 tanti perderanno un mucchio di soldi, anche più di mille euro in molti casi. La paura è davvero tanta anche perché le pensioni italiane sono già piuttosto basse se messe in relazione con il costo della vita.
Non solo: le pensioni in Italia vengono tassate con le stesse aliquote Irpef dei redditi da lavoro. Tutto questo sta gettando nello sconforto tanti anziani che temono perdite enormi ogni mese. A tutto questo bisogna aggiungere la paura che alcune misure di pensione anticipata vengano cancellate.
Il Governo non si è ancora espresso ma sembrano essere a rischio, soprattutto Quota 103 e Opzione donna: misure che permettono di uscire dal lavoro con un forte anticipo rispetto alla legge Fornero.
Migliaia di pensionati rischiano di subire perdite enormi: oltre 1000 euro. la situazione sta già facendo tremare molti ma il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è stato piuttosto chiaro: il Governo Meloni non è disposto ad arretrare di un centimetro dalle sue posizioni!
Siamo tutti in attesa di scoprire cosa ci riserverà la prossima legge di Bilancio ma una cosa è certa: il prossimo anno le pensioni saranno rivalutate secondo una percentuale più bassa rispetto al biennio che sta per concludersi. Infatti nel 2023 le pensioni sono state rivalutate dell’8,1%; nel 2024 del 5,4%. Nel 2025, secondo le prime ipotesi, la rivalutazione si fermerà all’1,6%.
Ma non è tutto: si era fatta strada l’ipotesi che, dal prossimo anno, tutti gli assegni sarebbero stati rivalutati nuovamente al 100% del tasso dell’inflazione ma, qualche giorno fa, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha “gelato” tutti facendo intuire che, anche nel 2025, resterà in vigore l’attuale schema a sei fasce dichiarato incostituzionale dalla Consulta.
Al momento, infatti, la rivalutazione segue il seguente schema:
Se tale schema a sei fasce verrà riconfermato anche per il 2015, dunque, chi percepisce un assegno previdenziale alto, subirà perdite enorme. Poniamo il caso che la rivalutazione sarà effettivamente dell’1,6%. Con tale percentuale di rivalutazione applicata al 100%, una pensione di 7000 euro al mese dovrebbe aumentare di 112 euro al mese.
Ma se verrà rivalutata solo al 22% del tasso dell’inflazione allora l’aumento mensile sarà di soli 24,64 euro. Ciò comporterà una perdita mensile di 87,36 euro che, in un anno, fanno 1135 euro. Pertanto migliaia di pensionati, nel 2025, potrebbero perdere ben 1135 euro all’anno.
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