Assegno di invalidità, quando può essere pignorato. Le condizioni di cui tenere conto per non avere delle sorprese sgradevoli.
Ricordiamo rapidamente cos’è l’assegno ordinario di invalidità. Si tratta di un contributo economico, erogato dall’INPS su domanda, a favore di quanti sono con capacità lavorativa ridotta a meno un terzo a causa di infermità fisica o mentale. Quindi a esserne beneficiari sono i lavoratori dipendenti iscritti all’AGO (Assicurazione generale obbligatoria), gli iscritti alla gestione separata INPS e gli autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti e via di seguito).
Si tratta quindi di persone che si trovano in condizioni di difficoltà e con capacità lavorative ridotte, ma che nel tempo hanno versato almeno 5 anni di contributi di cui almeno 3 nei 5 anni precedenti la domanda e maturato 5 anni di assicurazione. Inoltre per beneficiare di questo contributo non è richiesta l’interruzione dell’attività lavorativa. Sono invece previsti dei limiti di reddito derivante da lavoro che, se superati, comportano il taglio dell’assegno.
Assegno di invalidità e pignoramento, i casi
Quindi, da quanto detto, si deve ricordare che l’assegno ordinario di invalidità è una prestazione di tipo previdenziale, connessa al versamento di contributi. Non si tratta di una misura assistenziale, come nel caso dell’assegno mensile di invalidità civile, destinata a chi ha una riduzione parziale della capacità lavorativa tra il 74 e 99 per cento e un reddito al di sotto dei limiti di legge.
Secondo la legge le prestazioni di tipo assistenziale non sono pignorabili, come indica il Codice di procedura civile. Ma questa norma non si applica all’assegno ordinario di invalidità, che è assimilato ad altre prestazioni assistenziale e che dunque può essere pignorato. Insomma un assegno di invalidità può rientrare nel pignoramento presso terzi,
Quindi il creditore può pignorare i crediti che il debitore vanta, a sua volta, verso un terzo soggetto. Nel caso del beneficiario di assegno ordinario di invalidità, i crediti che vanta verso l’INPS. Tuttavia la possibilità di pignorare questa prestazione ha dei limiti stabiliti dalla norma. Non si possono infatti pignorare somme dovute a pensioni, per cifre che siano corrispondenti al doppio della assegno sociale mensile, con un minimo di mille euro.
Questa soglia serve a garantire un limite vitale per chi è sottoposto a una procedura di pignoramento e il creditore non può accedere a una determinata somma. In altre parole il procedimento di pignoramento coinvolge solo la parte eccedente il doppio dell’assegno sociale, che nel 2024 è di 534,41 euro. È pignorabile quindi solo la cifra di assegno di invalidità che supera i 1.068 euro.