Come proteggerti dai controlli del Fisco su bancomat e scontrini elettronici: consigli utili per evitare sanzioni e gestire al meglio i dati
Dal 30 giugno 2022 i pagamenti elettronici sono obbligatori per commercianti, professionisti e per tutte le attività che forniscono beni o servizi. L’obbligo è stato in realtà introdotto dalla legge di Bilancio 2020, ma ha trovato piena applicazione soltanto nel giugno 2022. Le sanzioni previste per chi non lo rispetta consistono in una multa di circa 30 euro, maggiorata del 4% del valore della transazione non effettuata. Questo intervento è stato previsto al fine di combattere l’evasione fiscale, incentivando l’utilizzo di metodi di pagamento che siano facilmente tracciabili. Tuttavia, anche nell’ipotesi in cui i commercianti si adeguino alla normativa, non vuol dire che contabilizzino tutti gli scontrini emessi. Ecco i controlli che il Fisco potrebbe quindi effettuare.
Anche se è vero che per contrastare l’evasione fiscale potrebbe essere opportuno intervenire principalmente sui cosiddetti “grandi evasori”, ridurre le evasioni dei piccoli e medi imprenditori resta comunque un obiettivo centrale per il Fisco.
Il rispetto dell’obbligo di garantire il pagamento con il Pos da parte dei commercianti non vuol dire che non possano verificarsi episodi di evasione fiscale. L’Agenzia delle entrate è comunque costretta a basarsi sulle dichiarazioni del contribuente, anche nei casi di pagamenti con moneta elettronica. Gli importi dichiarati potrebbero essere diversi da quelli effettivamente incassati: ecco perché il Governo sta pensando a un sistema di controlli incrociati tra bancomat e scontrini. Così il Fisco potrà verificare se dinnanzi a un pagamento con carta, sia avvenuta effettivamente l’emissione dello scontrino. Negli ultimi giorni si sta parlando molto dello scontrino elettronico, uno strumento in grado di trasmettere immediatamente il dato al Fisco. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Entro il 15 ottobre, il documento programmatico di bilancio (DPB) arriverà alla Commissione Europea e all’Eurogruppo: solo pochi giorni fa, l’approvazione del piano strutturale di bilancio ha previsto un esplicito impegno ad effettuare un maggiore controllo del collegamento delle informazioni che derivano dai pagamenti elettronici e dal registro dei corrispettivi.
Lo scopo è il potenziamento della tracciabilità e della capillarità delle informazioni al fine di contrastare l’evasione fiscale causata dalle omesse dichiarazioni. Il maggiore controllo mira ad attuare un incrocio migliore dei dati, al fine di scovare anche eventuali casi di riciclaggio, molto diffusi nelle ipotesi in cui si dichiarino importi elevati a fronte di pochi scontrini emessi.
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